Kerrie Eade, PADI Course Director, ha ottenuto lo status di PADI Elite Instructor 2016, un riconoscimento che premia l’impegno e i risultati degli istruttori di maggior successo nel mondo.

Abbiamo parlato con Kerrie per capire cosa significhi per lui essere un PADI Elite Instructor, e per saperne di più sui suoi successi e sulle sue aspirazioni future come professionista PADI.


Cosa ti ha ispirato a diventare professionista PADI?                                                    Ho imparato ad immergermi negli anni 90, in mezzo a subacquei di sesso maschile. Anche allora, sentivo che molte più donne avrebbero dovuto diventare subacquee, sia a livello ricreativo che professionale. In questo tipo di ambiente subacqueo, amavo la sensazione di dovermi sempre mettere alla prova e quindi, dopo il corso PADI Rescue Diver, ho deciso di diventare PADI Divemaster. Il resto è storia.

Come pensi di essere cambiata personalmente e professionalmente diventando un Elite Instructor?                        
La mia è stata un’avventura molto divertente e che mi ha cambiato la vita. Come PADI Divemaster, mi sono trasferita in Spagna e ho cominciato a lavorare come guida subacquea, fino a quando sono diventata PADI Open Water Scuba Instructor. Ho deciso che volevo rimanere nel settore subacqueo e, quando il centro nella mia zona è stato messo in vendita, l’ho comprato! Professionalmente sono progredita fino a diventare PADI Course Director e titolare di un centro, e non mi sono mai sentita così viva e stimolata.

Quali corsi PADI preferisci insegnare e perché?                                                      Adoro insegnare il corso PADI Rescue Diver, dal momento che è un’esperienza molto positiva per i partecipanti e a me piace vederli diventare sempre più sicuri di loro stessi. Inoltre, mi piace molto insegnare i corsi IDC, perché riesco a condividere i momenti più belli – e quelli meno belli – con i candidati istruttore e riesco a fare la differenza.

Quale consideri essere il più grande successo nella tua carriera subacquea?            Il mio più grande successo nella subacquea è stato di diventare PADI Course Director nel 2016, seguito – a breve distanza – dal portare un centro sub in fallimento a diventare quel grande successo che oggi è Ocean Turtle Diving.

Cosa ti dà la subacquea che niente altro ti dà?                                                              La pace. Ho due bambini piccoli e un’attività che mi assorbe molto, con uno staff numeroso e molti clienti. Quando mi immergo, trovo un po’ di tempo per me stessa: pace, tranquillità, rilassamento e un po’ di spazio.

Hai dovuto superare paure, sfide o ostacoli per arrivare dove sei ora nella tua carriera subacquea?                                                                                                           La mia più grande sfida era, ed è tutt’ora, il tempo. Con una giovane famiglia, è difficile avere abbastanza tempo per insegnare, gestire ed espandere l’attività, immergermi, essere una madre e una moglie! Spesso lavoro sette giorni la settimana, ma cerco di accorciare molti di questi giorni per passare un po’ di tempo con la mia famiglia. Fortunatamente, mio marito è una persona fantastica e molto tollerante della mia passione!

Credi di cambiare la vita degli altri attraverso la subacquea?                                Senza dubbio, ma non mi sognerei mai di prendermi il merito di ciò! I subacquei sono coloro che lavorano per cambiare la propria vita per il meglio. La Mission Statement di Ocean Turtle Diver è “Cambiare la vita e far sì che i sogni si avverino” – è scolpita sulla parete del centro e facciamo del nostro meglio per mantenere quella promessa.

 

Descrivi in poche battute come convinceresti un non-diver ad imparare la subacquea?                                                                                                                       Non cercherei mai di convincere qualcuno, che non vuole imparare a immergersi, a farlo; cerco, però, di conoscere quanto più possibile le persone per capire quali sono i loro interessi. C’è sempre qualcosa di cui sono appassionati (fotografia, esplorazione, viaggi, storia, ecc.) che potrebbe essere fatto sott’acqua, in un modo nuovo e interessante.

Come PADI Elite Instructor come ti senti ad essere riconosciuta come uno degli istruttori Top del 2016?                                                                                                        È un onore. Non mi sento di fare di più o di meno di ciò che fanno i ragazzi e le ragazze intorno a me – a Ocean Turtle Diving abbiamo una fantastica squadra e lavoriamo tutti molto duramente. Quest’anno, ci sono almeno quattro di noi in lista per questo prestigioso riconoscimento, cosa di cui sono estremamente orgogliosa. Ciò mi dimostra che, anche se il settore subacqueo non vive uno dei suoi migliori momenti, puoi sempre dare un servizio impeccabile e aggiungere valore all’attività. Ci sono ancora molte persone che vogliono imparare a immergersi, continuare a farlo ed espandere la loro conoscenza.

Cosa significa “My PADI” per te?                                                                                    Per me PADI è un braccio amico e protettivo intorno a me – sono fortunata ad avere un fantastico team che mi incoraggia, mi spinge, mi stimola e mi supporta.

Cosa diresti agli altri Istruttori PADI che sperano di diventare Elite Instructor?     Non si tratta solo di numeri. Concentratevi sul far vivere una grande esperienza, a dare il beneficio del vostro tempo e della vostra esperienza a ogni studente / candidato / cliente / subacqueo, e il resto arriverà da solo.


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